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In una delle tante formazioni a cui ho partecipato, un medico molto bravo fece una domanda che sembrava piuttosto retorica:

“E’ più sano un petto di pollo con le verdure o meglio mangiare fish and chips?”

Naturalmente tutti in sala rispondemmo “Pollo e verdure!” Da questo dibattito è partita un’interessante discussione che ha cambiato il mio approccio con il cibo.

Credo che tutti noi sappiamo perfettamente che del pesce fritto con contorno di patatine fritte non sia un menù salutare. Proprio per questo lo mangiamo raramente! 

Quello a cui la maggior parte di noi non da importanza, è che ci sono cibi che mangiamo tutti i giorni e non possiamo evitare.

Non possiamo evitare di mangiare tutto perché tutti i cibi, in qualche modo, sono alterati dall’uomo.

Se prendiamo l’esempio del petto di pollo, ma potremmo citare tantissimi altri esempi, ci riferiamo a uno degli alimenti da sempre consigliati nelle diete. Il pollo appartiene alla categoria delle carni bianche ed è povero di grassi.

Per questo motivo è un alimento spesso presente sulla tavola di molti italiani. Viene considerato un alimento sano, ma è ciò che non vediamo e mangiamo tutti i santi giorni che ci avvelena!

Secondo Altro Consumo, in Italia il 70% degli antibiotici venduti è destinato agli animali: in Europa siamo al terzo paese – dopo Cipro e Spagna – per l’uso di questi farmaci negli animali di allevamento. Fino al 2006 in Europa gli antibiotici venivano addirittura impiegati  negli allevamenti per stimolare la crescita degli animali. Ora è vietato, ma anni di abusi hanno comunque lasciato conseguenze. 

Quali? Negli ultimi decenni la resistenza di virus e batteri è aumentata a livello esponenziale. I farmaci per combatterli diventano inefficaci e devono essere continuamente adeguati.

Ogni anno, secondo quanto diffuso dall’Unione Europea, muoiono 33mila persone a causa di infezioni dovute a batteri resistenti. Dunque non sempre è responsabilità di chi fa uso improprio di antibiotici, ma anche l’impiego non coscienzioso fatto in ambito veterinario.

Come difenderci?  Possiamo sicuramente ridurre la quantità di carne che assumiamo settimanalmente e variare il più possibile la scelta dei cibi. Questo non solo per avere un arricchimento dal punto di vista nutrizionale, ma anche per non assimilare quantitativi eccessivi dello stesso veleno. Da anni consiglio dei brevi periodi di semi digiuno con l’aiuto di un programma di detossinazione.

L’astensione dal cibo per pochi giorni, accompagnata da una depurazione degli organi emuntori, permette di liberare l’organismo da tutta una serie di veleni che minano la nostra salute.

Sapere leggere le etichette è un altro strumento che abbiamo a disposizione. Se l’etichetta dice che il pollo è “allevato senza antibiotici” possiamo stare tranquilli? Sicuramente è un buon modo per indirizzare gli allevatori  verso un sistema più sano e rispettoso di allevare gli animali, non è una certezza, ma è la via giusta da percorrere.

Il benessere si raggiunge attraverso la prosperità di tutti e questa ricchezza deve arrivare attraverso un’etica che rispetta l’ambiente in cui viviamo, compresi tutti gli esseri viventi.

In sintesi ciò che anch’io faccio tutti i giorni è:

  • Acquistare prodotti di qualità
  • Non mangiare più di quanto  ho bisogno
  • Depurare l’organismo almeno due volte l’anno
  • Far ruotare una varietà di alimenti nella mia dieta
  • Cucinare in modo semplice
  • Sostituire qualche pasto a settimana con dei frullati vegetali.

Vi lascio una ricetta molto golosa per dei buonissimi frullati  che realizzo spesso utilizzando dei prodotti naturali che acquisto on-line  da un’azienda a cui sono affiliata.

Se ti piace cucinare cibi sani, ami prenderti cura di te e cerchi un nuovo modo per guadagnare da casa, scrivi a info@marianbrochetta.it per avere una consulenza gratuita on-line.

Ti spiegherò come fare.

 

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